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Total Cost of Ownership – TCO 2021

La possibilità di raggiungere e confermare gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti e di decarbonizzazione, in Italia e nel mondo, passa necessariamente da una sostanziale conversione del sistema dei trasporti dall’attuale posizione dominante dei motori a combustione interna a quelli totalmente elettrici o quantomeno ibridi. 

Le stime contenute nei diversi documenti programmatori – piani energetici nazionali e risoluzioni del G20 e COP26 – indicano per l’Italia la necessità di inserire un parco auto di oltre 4 milioni di veicoli elettrici (BEV) entro il 2030. Un risultato che potrà essere raggiunto e incentivato dalla crescita esponenziale di modelli offerti sul mercato ma che resta frenato delle barriere all’ingresso per gli utilizzatori finali, come il costo di acquisto dei veicoli elettrici. 

RSE è da tempo impegnata in ricerche e indagini di scenario che possano fornire importanti elementi di analisi per i decisori, le case produttrici, gli operatori del settore energetico. 

Un parametro decisivo per poter effettuare un corretto confronto fra le varie tipologie di veicoli in termini di acquisto e possesso è il “Total Cost of Ownership” (TCO) che considera il prezzo di acquisto e i costi da sostenere nel corso della vita del veicolo. Grazie al TCO è quindi già oggi possibile valutare i potenziali vantaggi economici di un veicolo elettrico, rispetto a un veicolo a combustione interna.

Dal 2017 RSE si è dotata di un proprio strumento di valutazione del TCO dei veicoli elettrici e a combustione che consente di avere a disposizione risultati sempre aggiornati e modelli di diverse configurazioni.

RSE ha appena concluso una ricerca dove sono stati considerati veicoli dei segmenti A (citycar), B (utilitarie < 400 cm) e C (veicoli > 400 cm) e valutati – per la definizione del TCO – i costi e le imposte di acquisto del veicolo, i costi di revisione e assicurazione, il carburante, la manutenzione e il valore residuo dell’usato. 

Sono stati scelti due modelli rappresentativi del segmento A/B, uno con tecnologia mild-hybrid benzina (MHEV/benzina) e uno elettrico, sei modelli nel segmento C con motorizzazioni a benzina, diesel, MHEV/benzina e due puramente elettrici.  

I risultati mostrano come per il veicolo elettrico, scontato un prezzo di acquisto oggi più elevato al quale fanno da contraltare costi di gestione inferiori, su un orizzonte temporale di 5 anni di possesso e 60.000 km di percorrenza, il TCO sia ancora svantaggioso ed è quindi essenziale la presenza di forti incentivi all’acquisto. Nel caso dell’acquisto di un’auto usata con 5 anni di vita e di un utilizzo per altri 5 anni si va verso un pareggio economico tra l’auto elettrica e quella tradizionale, grazie alla riduzione del delta sul costo di acquisto e ai benefici economici nei costi di gestione. Il TCO di un veicolo elettrico resta altresì svantaggioso (in misura minore nel segmento C) anche per una acquisto sul nuovo e un utilizzo di 10 anni poiché se da un lato aumenta il vantaggio in termini di costi operativi, si annulla quasi completamente il valore residuo del mezzo rispetto al veicolo tradizionale. In termini generali il costo della ricarica ha un effetto notevole sul TCO se si utilizza la ricarica pubblica (oltre il 60% in più nei costi operativi) dato che scende decisamente se si potessero utilizzare ricariche domestica e presso il luogo di lavoro.

L’analisi economica non valorizza la “funzionalità” dei veicoli, cioè l’autonomia e la rapidità di ricarica, sensibilmente migliore oggi per i veicoli elettrici rispetto a quelli di qualche anno fa. Attualmente i costruttori stanno sfruttando la riduzione del costo delle batterie per aumentarne le percorrenze e non per abbassare i prezzi dei veicoli, tendenza che dovrebbe invertirsi – con conseguenti benefici in termini di TCO – quando si saranno raggiunge autonomie di percorrenza adeguate (500-700 km).

L’analisi svolta ha volutamente scartato la presenza di incentivi all’acquisto, in quanto variabili negli ultimi anni. L’attuale Ecobonus è certamente una soluzione efficace per favorire lo sviluppo della mobilità elettrica a fronte di un incentivo fra i 4.000 e i 6.000 euro è possibile raggiungere un sostanziale pareggio nel valore del TCO tra auto elettrica e a alimentazione fossile nel caso di acquisto del veicolo. Inoltre, l’aumento delle vendite, facilitato dagli incentivi, permetterà una discesa del prezzo dell’elettrico sul nuovo e una crescita del mercato dell’usato, per il quale le analisi hanno dimostrato che già esiste il pareggio economico (caso del secondo proprietario).

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