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COVID e carico elettrico - verso la ripresa: analisi delle reti di Milano e Brescia

Il confronto tra i consumi elettrici di Milano e Brescia, nelle settimane precedenti e in quelle successive ai decreti governativi emanati per fronteggiare l’emergenza Covid-19, consente di comprendere gli andamenti e le tendenze in una situazione particolare e unica. RSE, in collaborazione con Unareti, ha analizzato i dati sulla rete elettrica di distribuzione in media tensione delle due città nel periodo 10-16 febbraio alla chiusura delle scuole, in vigore dal 24 febbraio, e lo ha confrontato con il consumo elettrico totale nelle settimane del lockdown. Per questo tipo di analisi dei dati di domanda elettrica RSE dispone di infrastrutture e strumenti di analisi di Big Data che permettono lo studio di dettaglio delle singole linee della rete di distribuzione di media e bassa tensione e consentono di individuare comportamenti tipici e anomalie.

Come era prevedibile nel periodo di confinamento si è osservato un netto calo della domanda. A Milano si è attestato attorno al 19%, valore evidentemente non solo riconducibile a un effetto di stagionalità. Ancora maggiore, la discesa nella città di Brescia e provincia, dove la flessione della domanda elettrica è arrivata al -39%, con un’ulteriore decrescita nelle settimane seguenti l’entrata in vigore del DPCM del 22 marzo. La differente variazione percentuale riflette il carattere a prevalenza di terziario per l’area di Milano quella industriale per l’area di Brescia.

Il maggior livello di dettaglio dei dati di Brescia e le informazioni supplementari fornite da Unareti – numero di utenti per tipologia e per percentuale di potenza di carico – hanno permesso, in alcuni casi, di evidenziare l’impatto sul sistema elettrico dell’emergenza Covid-19 distinguendo linee a prevalenza industriale, artigianale, oltre a linee che alimentano uffici e negozi nel centro città e quelli che servono la rete dei mezzi pubblici.

Nella settimana del 30 marzo la variazione percentuale dei consumi elettrici rispetto a quella del 10 febbraio, ante lockdown, è stata pari a:

-83% per una linea industriale, con una netta diminuzione dei consumi elettrici rispetto al riferimento iniziata nella settimana del 9 marzo e con un picco in discesa nella settimana del 23 marzo;

-58% per una linea artigianale, con diminuzione graduale a partire dalla settimana del 9 marzo;

-44% per una linea del centro città che alimenta negozi e uffici, che riflette la chiusura delle attività commerciali del centro;

-36% per una linea che alimenta la rete del trasporto pubblico, a conferma del fatto che le corse sono state ridotte ma non del tutto cancellate.

La valutazione del carico complessivo per la città di Brescia consente di osservare che il suo normale profilo ha un andamento tipico delle utenze di tipo industriale/terziario. E’ interessante evidenziare che durante il lockdown il profilo di carico complessivo della città abbia cambiato forma assumendo un andamento tipico di un’utenza residenziale, Questo a conferma della limitazione delle attività del settore industriale/terziario e della maggior presenza di persone nelle proprie abitazioni.

L’analisi delle singole linee MT considerate a prevalenza residenziali mostra infine che il profilo giornaliero di una domenica tipo precedente all’epidemia diventa il profilo dei giorni della settimana durante il lockdown.

Identificare variazioni impreviste dei profili oltre che dei livelli di consumo permette dunque di migliorare i sistemi di previsione del carico e quindi permette di gestire adeguatamente situazioni di emergenza rendendo il sistema di distribuzione più resiliente.

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