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La gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita

La riduzione dei costi della tecnologia fotovoltaica ed il progressivo miglioramento delle prestazioni energetiche hanno determinato la crescita rapida e accelerata delle installazioni di impianti fotovoltaici a livello globale.
Già a fine 2019 la capacità fotovoltaica cumulativa installata a livello globale ammontava a oltre 600 GW; l’Italia ha contribuito al raggiungimento di tale quota con oltre 20 GW.

Il crescente numero delle installazioni mette in evidenza, in prospettiva, un tema critico: la gestione dei rifiuti derivanti da moduli fotovoltaici, a fine vita. Solo in Italia, infatti, ipotizzando cautelativamente una vita utile di 20 anni, i moduli da smaltire al 2033 potrebbero ammontare a circa 18 GW (potenza cumulativa installata fino al 2013), corrispondenti a circa 1,4 milioni di tonnellate.
D’altra parte, la regolamentazione della gestione dei rifiuti derivanti da moduli fotovoltaici è da vari anni un tema ampiamente dibattuto, sia in ambito nazionale che europeo, e le soluzioni già adottate hanno consentito di accumulare una buona esperienza.

Da tempo sono state avviate dagli organismi istituzionali varie azioni di regolamentazione per il recupero e riciclo dei moduli a fine vita. Già in seguito al boom di installazioni FV incentivate dal programma Conto Energia nel 2011 e nel 2012 – che ha portato a raggiungere circa 10 GW in 12 mesi – il GSE, in collaborazione con RSE e con il coinvolgimento di vari operatori FV (Costruttori, Installatori e Consorzi di trattamento di rifiuti), ha emesso il Disciplinare Tecnico per la “Definizione e verifica dei requisiti dei Sistemi o Consorzi per il recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita” (Dicembre 2012).


Nello stesso periodo, la Direttiva 2012/19/UE – in Italia recepita successivamente con il D.lgs. 49/2014ha incluso per la prima volta tra i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche – RAEE – anche i moduli (o pannelli) fotovoltaici. Tale inclusione ha comportato la definizione delle modalità di recupero e riciclo di tutti i moduli fotovoltaici giunti a fine vita, inclusi quindi anche quelli installati prima dell’entrata in vigore del D.lgs.

Anche dal punto di vista dei processi di trattamento, da diversi anni sono state messe a punto tecniche per il recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita. Attualmente, le tecniche per il trattamento dei rifiuti generati da moduli fotovoltaici sono varie e in fase di sperimentazione pre-industriale, giacché la loro applicazione su ampia scala non è ancora possibile, dato il numero sinora esiguo di moduli avviati al recupero e riciclo.

Il fattore economia di scala ha infatti un ruolo determinante: solo la lavorazione di grandi quantità di moduli può giustificare significativi investimenti per la realizzazione di centri di trattamento in grado di recuperare e destinare al riciclo i materiali di un modulo fotovoltaico.

Ovviamente i processi considerati tengono conto, oltre alla sostenibilità economica, dei rischi ambientali, e le diverse fasi di trattamento ad oggi validate sperimentalmente puntano a ridurre, o addirittura annullare, gli eventuali rischi per la salute e per l’ambiente.

Gli studi effettuati da RSE, nell’ambito di progetti per il programma di Ricerca di Sistema e di progetti Europei, consentono di affermare che l’intero processo di gestione del fine vita delle installazioni fotovoltaiche è stato, negli anni, oggetto di specifiche attenzioni, sia da parte degli operatori FV che delle Autorità.
Tali studi, oltre a permettere una precisa regolamentazione delle fasi di gestione e raccolta, hanno consentito di identificare le principali tecniche di trattamento che ad oggi presentano delle soluzioni industriali potenzialmente valide, che potranno essere adottate quando si raggiungerà la quota minima di rifiuti da moduli fotovoltaici, tale da rendere l’intero processo di trattamento economicamente sostenibile.

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