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La possibilità di costituire Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), tramite le quali produrre e consumare energia in ambiti territoriali definiti, generando benefici per gli aderenti all’iniziativa, è da tempo oggetto di interesse in ambito di Ricerca di Sistema da parte di RSE.

Secondo una recente bozza di decreto promosso dal MASE, i beneficiari degli incentivi sono le «Configurazioni di autoconsumo per la condivisione di energia rinnovabile – CACER» in cui si condivide energia mediante la rete di distribuzione esistente, ossia: l’autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza, in cui un singolo cliente finale autoconsuma energia tra diversi siti di produzione e di consumo nella propria disponibilità; l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, realizzato da gruppi di autoconsumatori che operano nell’ambito dello stesso edificio o condominio; le comunità energetiche rinnovabili.

L’analisi semplificata di alcuni casi, generici ma rappresentativi di numerose situazioni realmente praticabili, mostra che la realizzazione di uno schema di autoconsumo collettivo o di una CER, attraverso l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, secondo un criterio approssimato di 1,1 kWp per utente residenziale, è economicamente fattibile, applicando il regime di incentivazione previsto dalla bozza di decreto in corso di finalizzazione.

Nei casi in cui sono gli utenti a investire direttamente per realizzare l’impianto, l’investimento presenta un tempo di ritorno compreso fra 6 e 7 anni e il risparmio sulle componenti variabili di acquisto dell’energia elettrica, mediato sulla vita dell’impianto, si colloca fra il 40 e il 50%.

Un ulteriore beneficio, non monetizzabile a priori, delle iniziative studiate, particolarmente valido per il caso della CERS, consiste nell'effetto di tutela dei membri della comunità nel caso di eccessiva volatilità dei prezzi di mercato dell’energia elettrica. Infatti, in simili casi, l’aver sostituito, pur virtualmente, energia prelevata dalla rete (a prezzo di mercato) con energia prodotta localmente da fonti energetiche rinnovabili (a prezzo contenuto e stabile nel tempo) consente ai membri della comunità di contenere le oscillazioni del complessivo costo di approvvigionamento energetico.

Realizzare iniziative di autoconsumo di prossimità sul territorio, basate su una partecipazione diffusa, con un ridotto impatto ambientale, favorisce, in modo progressivo, l’accettazione dei nuovi impianti a fonti rinnovabili da parte delle comunità locali.

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